Canottaggio e calcio. Mario Italiano all’Armida

Data:
26 Aprile 2017

Canottaggio e calcio. Mario Italiano all’Armida

Intervistato all’Armida il consigliere nazionale Mario Italiano in occasione delle riprese per il documentario su Kilping fondatore della squadra rossonera.

Qui di seguito l’articolo della giornalista Giorgia Garberoglio su La Stampa di Lunedì 24 aprile.

E se il calcio italiano fosse nato sulle sponde del fiume Po, tra le barche di canottaggio e grazie a un canottiere?

Quando Enrico Bosio, membro della società remiera Armida, conobbe a Nottigham, nel 1887, Herbert Kilpin, forse non immaginava che avrebbe dato inizio a una grande tradizione calcistica. Lo scrittore Robert Nieri – nato a Nottingham ma di padre italiano – ha scritto il libro “Il Lord del Milan” in cui si celebra la figura del fondatore della squadra rossonera: Herbert Kilping, di cui a ottobre si celebra il centenario della morte. “Sono a Torino in questi giorni – racconta Nieri – perché stiamo girando un documentario con il regista Jared Wilson su Kilping e la sua amicizia con il torinese Enrico Bosio”. Le storie si intrecciano, tra canottaggio e calcio. Enrico Bosio era un canottiere per passione, la sua famiglia aveva fondato il primo birrificio in Italia e lui lavorava nel settore tessile. Per il suo lavoro nel 1887 era andato a Nottingham e aveva conosciuto Kilpin proprio grazie al calcio, unendosi a lui in un palleggio. Poi era tornato a Torino, portando con sé il pallone che gli aveva regalato l’amico inglese e le prime informazioni su questo sport. E mentre in Inghilterra si formava la storia del calcio – per esempio erano state introdotte le reti, perché non si capiva altrimenti se la palla avesse superato le linee – nel 1891 Enrico Bosio invitava l’inglese a Torino, per lavorare nella sua fabbrica di tessuti e continuare a parlare di calcio. Nell’agosto 1891 Kilpin lascia l’Inghilterra, per non tornare più, e arriva a Porta Susa dove l’aspetta Bosio. “Nel mio libro (acquistabile su: www.lordofmilan) e nel documentario che stiamo girando – spiega lo scrittore Nieri – si raccontano gli intrecci di Kilpin con le prime squadre di Torino: il Torino Football & Cricket Club e una squadra di ragazzi benestanti della società di canottaggio dove frequentava Bosio che si chiamava “I Nobili”. Kilping non è mai stato un calciatore d’eccellenza, ma seppe organizzare e stringere molte relazioni, formando una squadra di calcio dal nulla. Da Torino infatti Kilpin si era trasferito a Milano e lì aveva creato il Milan. Straniero in terra straniera, ha fondato una delle più titolate squadre di calcio al mondo: l’AC Milan, portandola alla vittoria dei suoi primi tre titoli nel campionato italiano”. L’inglese muore quasi da sconosciuto, sepolto in una tomba senza nome. “Con il Club del Milan – prosegue Nieri –  siamo riusciti a portare le sue spoglie al cimitero Monumentale di Milano e oggi Kilpin, finalmente riconosciuto, è icona della curva sud del Milan”. Sul fiume di Torino lo scrittore Nieri intervista per il documentario Mario Italiano, consigliere della Federazione Italiana Canottaggio: “E’ un privilegio raccontare storie di sport – chiosa Italiano – e pensare che il calcio abbia un legame così forte con il canottaggio, sport sempre molto amato in Italia e il cui circolo più antico è proprio a Torino: la Reale Società Canottieri Cerea, fondata nel 1863”. Robert Nieri si congeda dal fiume: “Sento forti le mie radici italiane – conclude Nieri – ho lavorato a Torino e grazie a questi legami ho potuto seguire le tracce di Kilping, del suo amico canottiere Bosio e dei primi calci tirati al pallone in questa città”.

 

Riccardo Iuliani

Ultimo aggiornamento

17 Settembre 2023, 21:43